
una mail del BerioCafé:
Il 1 dicembre 2009, come è ormai consuetudine da quattro anni, il BerioCafè, il locale situato all’interno della Biblioteca Berio di Genova, ospita una iniziativa della Lila Genova, realizzata in collaborazione con altre associazioni genovesi, per sensibilizzare e promuovere l’uso del profilattico, soprattutto fra i giovani.
Quest’anno l’occasione coinciderà anche con la presentazione della campagna nazionale " Yes we condom!" della quale verranno distribuite cartoline e vari materiali informativi.
"Il BerioCafè è anche conosciuto – afferma Paolo Vanni direttore del locale più curioso della città – per essere uno dei pochi luoghi di ristorazione dove si trovano in vendita le confezioni della Lila BenVenuto: sei profilattici al prezzo di 2,50 euro. L’espositore posizionato accanto alla vetrina delle brioches è diventato una presenza usuale che non crea più alcun imbarazzo, anzi fa parte del servizio del locale. Se vado indietro nel tempo ho ancora nitido il ricordo della perplessità del nostro pubblico nel trovarsi una confezione di profilattico messa insieme allo zucchero nel piattino della tazzina del caffè. Anno dopo anno la situazione è cambiato: l’anno scorso in occasione della giornata mondiale di lotta contro l’AIDS vennero regalate nel mese di dicembre ben 5000 confezioni di profilattici.
Oggi il profilattico al BerioCafè è quasi un obbligo come le merendine e le caramelle. Un pò di tempo fà un ragazzo davanti all’espositore vuoto dei profilattici ci ha apostrofato simpaticamente "Ma che succede? Al BerioCafè non si tromba più?"
Un modo, come un altro per confermare la confidenza e l’abitudine creata verso il condom."
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ehssi.
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W il BerioCafè…
ce ne vorrebbe uno in ogni strada d’Italia.
W il BerioCafè…
ce ne vorrebbe uno in ogni strada d’Italia.
eh non ci sono più le trombate di una volta
Cara ZiaCassy, la cultura è un bene inestimabile! E come tale rara! Quindi, bellissima iniziativa, e concordo nella speranza che venga copiata da tutti i locali. La cosa assurda è che i condom costano uno sproposito e a volte penso che la/il ragazzin* che li vuole comprare possa avere le sue remore… Fortunatamente i locali gay hanno questa abitudine da anni, a volte li fanno pagare una cifra simbolica tipo 1 euro cmq niente a che vedere con i prezzi delle farmacie o dei supermercati. Ora però mi sorge un dubbio… negli ultimi anni avevano smesso tutti di parlare di AIDS… secondo te come mai questo "rebound"? Finalmente un risveglio di coscienza popolare o….? Baci e W il BerioCafe’
Allegrem, non credo si sia mai parlato abbastanza soprattutto di prevenzione.
Da fastidio alla chiesa come si sa.
Non so se ricorda gli anni 80, quando si venne a conoscere il male.
Si parlava di un male che colpiva i peccatori: omosessuali e tossici.
Come un castigo di dio.
E quindi potevano morire tranquillamente, così sarebbero stati da monito agli altri.
Nessuno si è mai chiesto, perchè colpiva di più gli omosessuali, non era argomento che interessasse.
Oggi come ieri, alcune realtà, come dice lei culturali, come dico io vicine alle politiche sociali, si interessano un pochino di più del problema, che diventa anche un grosso problema economico.
Le cure sono care, e una persona ammalata costa molto alla sanità, senza contare che sarebbe bello essere tutti belli e sani, invece che brutti e ammalati, come diceva il buon vecchio Catalano.
Si trovano poi questi mezzi, come celebrare un giorno all’anno, per ricordare, risvegliare, ma sono convinta che non serva a nulla.
Chi sente il problema lo sente tutto l’anno, che è sordo lo rimane anche il 1 dicembre.
Resta il fatto che iniziative come queste (so anche di palestre, che il 1 dicembre regalano preservativi) siano un modo per avvicinare TUTTI alla sensibilizzzazione, alla responsabilità verso gli altri e verso se stessi, e alla consapevolezza che la malattia esiste anche se non si fanno campagne massicce.
Il problema dell’aids (ma cosa mi tocca scrivere) è che colpisce (e per colpisce intendo una vera peste, un flagello, l’azzeramento di una generazione) prevalentemente popoli distanti geograficamente e soprattutto poveri: fosse una malattia che si prende toccando i soldi, sarebbe un’altra faccenda.
(bella iniziativa e ottima idea, anche il nome è carinissimo)
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