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Alcuni sono i miei, altri supportatati dalle foto. Come quella dove ho una margherita tra i capelli, vicino alla mamma. O quella dove sembro una nana per via del vestitino che ricopre le ginocchia e io sono seduta su un gradino della scala. O ancora quella con tutti davanti alla porta di casa e io piccola piccola piccola in braccio alla mamma.
Il cane Pirri e’ bianco. Io mi accuccio vicino a lui e gli dico “Pirri in piedi… Pirri seduto… Pirri in piedi…” Il cane Pirri si rompe i coglioni e mi morde il mento. Io urlo, escono tutti. La nonna Angiolina sgrida Pirri. Pirri molla la presa e se ne va a cuccia con la coda tra le gambe. Io non capisco come ci si possa rompere i coglioni per un paio di comandi impartiti della mia voce, ma forse non conosco bene la psicologia di un cane legato alla catena per tutta la vita. Mamma appena constatato che non mi e’ successo nulla, dice che cosi’ imparo a rompere il cazzo al cane. Non penso abbia usato proprio queste parole, ma il senso e’ questo. C’e’ anche una gatta che ha appena fatto i gattini nella legnaia di fronte alla casa. Vicino, ma non abbastanza, alla cuccia di Pirri. Io vado a vederli tutti i momenti, ne prendo uno e decido di metterlo alla prova nel nuoto. Cerco di immergerlo nella botte, ma escono prontamente un’altra volta tutti e me lo tolgono dalle mani salvandogli la vita, ma solo momentaneamente, perche’ la madre, pochi giorni dopo lo uccide. Almeno, cosi’ mi raccontano e io non credo alle mie orecchie. E mi dico guarda sti bastardi, per non farmi andare piu’ a vedere i gatti si inventano sta storia di cudelta’ materna. Va bene, te la passo mamma, questa non era una palla. La nonna Angiolina non e’ per un cazzo mia nonna, ma sicuramente frequento molto piu’ lei che la mia nonna vera. Il nipote Germano prende i fichi acerbi e versa il latte sulle ferite da cadute in bicicletta, da corsa, da albero. Dice che glielo ha insegnato la nonna, e che e’ un medicinale portentoso. Poi c’e’ la Cettina. Viene a casa a “fare” i giocattoli. Eh si’, perche’ a Gattorna fanno tutti i giocattoli. Quelli per le fiere. Le girandole e le tarantoline. E chissa’ cos’altro. In casa ci sono enormi sacchi con i pezzi gia’ preparati e tutti intorno al tavolo assemblano le parti. Semisfere di plastica colorata e scovolini per pipa che servono per le orecchie e le code degli animaletti. Elastico. Bastoncini di legno per il supporto della girandole. Un gran misto di odori, ma il piu’ forte e’ quello dell’acetone, che resta in casa assieme a quello del legno e della plastica. La Cettina pero’ addosso ha un odore che e’ peggio di quello dell’acetone. Lei abita a poche case di distanza, in una grande casa tutta sola, e ha sempre lo stesso vestito, lungo sino ai piedi, di flanella a fiorellini. Mentre torna a casa, si ferma sulla stradina, allarga le gambe e fa la pipi’ per strada. La nonna dice che lo fanno tutte le donne vecchie in campagna, ma la Cettina ha il vestito troppo… troppo lungo. Tra la cucina e la sala c’e’ un finestrino e io adoro stare a guardare da li’ quello che accade in cucina. Salgo in piedi sul divano e guardo la nonna Angiolina che taglia le fette di zucchine a forma di omino e donnina, come quelle di carta, prima di friggerle, e dice alla mamma “… cosi’, vedrai che la Chicchi le mangia…”. A me non piacciono le zucchine, ma non posso deluderla. Chiudo il finestrino. Scendo dal divano. Mi siedo a tavola. E’ gia’ buio e le cicale hanno cominciato a cantare. Stasera no. Non credo. Ma magari sabato sera mi porteranno al bar dove c’e’ il juke box, e mi metteranno quella canzone che mi piace tanto …come fa? “…il tuo bacio e’ come un rock…” Magari la ballo, come ho fatto qualche sera fa.
Gattorna a me piace proprio tanto, anche se ho dimenticato il cuscino rotondo con le rose a casa.
Quella, me la sono portata.
accidenti,
complimenti, molti
walp
lo so che lei c’è stata moooolto tempo dopo. Però mi pareva carina, anche se non quanto i suoi ricordi.
Soffocata la tentazione di sparare qualche cattiveria/cazzata per stemperare tanto possente virata nel mondo del sogno/ricordo mi viene da dirle questo.
Questo suo modo di intercalare e far partecipare alla ricostruzione storica, fosse anche solo dellla sua vita, dell’occhio senza tempo degli animali, del cane Pirri, dei gattini, delle cicale e così via è una prospettiva davvero molto poetica. Mi ricorda come suggestione l’ultimo film di Milos Forman, “L’ultimo inquisitore”, e il modo di dipingere di uno dei personaggi/protagonisti di quel film, cioè Goya.
Così, tanto perchè lo sapesse…
scusi non aveva detto che si tratteneva dal dire una cazzata?
tagliare le fette di zucchina a forma di omino mi pare un’impresa
la nonna Angiolina per me lo faceva!
Si può solo salutare (senza leggere)?
[Il Gattorna mi ricorda un film.]
Si puo’ fare quello che si vuole. Gattorna e’ un’amena (ehhhh…)localita’ nell’entroterra ligure (Val Fontanabuona)
Meriterebbe che mi offendessi perchè generalmente tutto si rifiuta tranne che un complimento. Ma non mi offenderò.
Lo sa che a lei ultimamente e’ scemata l’ironia?
Mi pareva un spinto il paragone… ma se lo dice lei. Basta che non si offenda, che qui si offendono tutti ultimamente.
Che bello ZiaS, mi è sembrato di leggere i ricordi di un’altra persona.
Di Gattorna mi piace anche il nome.
Serenase, mi sta costringendo a mettere le faccette di cazzo?
Se mette le faccette di cazzo non solo mi offendo ma le taglio braccine ed annessi. E’ che non son sempre connesso, porca pupattola. Pupattola si può dire vero?
E vedrà che della Goya non gliel’aveva mai dato nessuno…
certo che non ci son più i cani di una volta
oggi li uccidono i bambini a lei hanno solo morsicato il mento
e neanche forte… ed era pure alla catena. cani di altri tempi… eh si’
zia, lo sa che da lei commento quasimai.
ma ora scopro che serenaseblu è omo e non serena seblu (femmena).
e son cose che scioccano.
io che mi perdo un uomo.
io, dico.
Zia Cassie, che bel pezzo d’amarcord, il suo.
zia, bellissimo, bellissimo.
grazie di averlo scritto.
Eh, la flauta perde colpi… Io pure non scherzo…
ma lo sai che ti sono spariti i link???
non sono spariti … li ho uccisi io.
intenso racconto, il passato è così vivo a volte che sembra (o si vorrebbe?) tornasse
invece no, siamo ad oggi ed oggi è ancora tutto da scrivere
non faccia caso cara isa slund alle mie divagazioni, passavo per leggerla e lasciarle un saluto
free
assassina!
fri
che calibro ha usato? 12? 20? 9mm? supermagnum?sono morti subito?
azz
sempre fri
sanguino!!! guardi! sanguino!
(assassina)
e comunque ha fatto bene si vede che se lo meritavano, uno può uccidere tutti i link che vuole anche i blog, i blogger no meglio di no mi sa che se uno uccide un blogger prende circa venti anni con la condizionale..
non per uccidere i blogger (che li misi nei preferiti lo feci).
e neppure lo dico perche’ lo feci.
senta con tutte ste feci…parli come manguia
aproposito cosa si mangia oggi?
fragole finte con banane finte con yogurt finto. l’importante e’ che tutto sia finto.
e comunque se una persona parla di nonna ed uccide i link significa è una persona sensibile dal cuore grande
anche se sembra una dura parla in francese e non vuol dire il perchè li ha uccisi
(che poi se li ha nei preferiti vuol dire che li ha solo tramortiti)
credo di essermi persa qualcosa..
se era finto poi non faceva nemmeno ingrassare, senza sostanza insomma
certe foto di fragole in google sembrano vere
free ma cosa le e’ successo? perche’ scrive i commenti in svizzero?
svizzero? omamma
vada un po’ di la’ a vedere che bel giretto mi sono fatta stamattina … orsu’
ok vado e torno
eccomi lo so che non si usano i commenti in questo modo ma..anche io ho fatto un giretto, con le sue foto, belle, intense, come le parole che sa scrivere, che mi hanno scatenato un desiderio, e questo è una bella foto, riuscire a scatenare un desiderio, che sia vedere un porto, un caffè o un libro e sè stessi
documentazione. le foto belle sono altre. l’unica che mi piace e’ il germano con l’ombra luuuuuuuuunga…
e comunque non siam qui a commentare i link morti (pace all’anima loro) ma bensì per leggere post che sanno dare emozioni e anche se non ne danno fa niente perchè son belli a prescindere da chi li ha scritti
(che ruffiana che sono però)
#38 mi perdoni, io parlerò pure lo svizzero(?) ma lei parla ostrogoto stamane. se quelle belle sono altre perchè non le posta? sto esagerando?
mi togliereste per cortesia i commenti di mano che qui non si è in una chat?
grazie.
la foto più bella è quella che ritrae l’odore del porto, il rumore dei pescatori, il quack del germano, il frusciare di una pagina girata. quella credo sia la più bella
no free le foto belle esistono… ogni tanto mi capita di scattarne una. la percentuale sta 10 a 300. gli altri scatti sono attimi, e anche quelli mi piacciono. ma non sono belle foto. quella e’ un’altra cosa ecco.
e perchè li hai uccisi ?
volevi fare pulizia ?
sono estasiato, fantastico. Questa e’ vita.
Finalmente ho letto con calma.
Bellissimo.
Mi ha fatto venire in mente le mie estati a Giusvalla.
Solo che non facevo niente di tutto ciò.
Però facevo la colla con la farina e poi ci attaccavo i manifestini…
Credo…
[Tornata all’ovile causa malessere da caldo, ora mi ributto nell’arena e cerco di stramazzare come Dio comanda]
uno, non ha altro da fare stamattina che preoccuparsi per i link scomparsi? giuro stanno bene, non hanno sofferto.
no! ho notato che anche dalla mic che peraltro è una caffona che non mi risponde mai sono scomparsi i link
miiiiiii! che peppia
ora tolgo pure i miei allora
(psssttt…zietta, bambolina ricciolosa bella, anzi bellissima: occhio a quella con le matite nell’avatar, sì, la principessa del lago; ella è fuori di testa, anche pericolosa, mi creda… un amico, che non sa cosa sia la valfontanabuona ma l’apprezza lo stesso)
Ps. mi mancano i suoi occhioni: si manifesti, perdinci (perdinci in verità ha altre traduzioni ivi non ripetibili)
cc
sappi che ti seguo passo passo
e dove passi tu io metto un lasso
stia attento con il passo…
a cadere dentro un fosso!
ieri ho letto qui, oggi ho parlato di mamme e ragazzine del 2007.
sono un ragazzo di gattorna di 20 anni e ho apprezzato molto la narrazione sulla sua infanzia nel mio paese, al quale peraltro sono legatissimo. l’unica cosa che non capisco è il motivo della volgarità che stona con il contenuto del racconto.
cordiali saluti
andrea r.
gentile signor andrea,
sono contenta che le siano piaciuti i miei ricordi, mi dispiace che le abbia dato fastidio la volgarita’; io pero’ trovo piu’ volgare l’arroganza che usare parlando (e nel caso mio, scrivendo) un cazzo o coglioni.
saluti